Nel 1782 viene stampato il primo volume delle ‘Memorie' della Società Italiana delle Scienze. Il sodalizio, la cui formazione è stata promossa nell'anno precedente dal matematico Antonio M. Lorgna, riunisce quaranta scienziati italiani di chiara fama, appartenenti a tutti gli Stati in cui, in questo periodo, è divisa la Penisola. Di qui il nome di Società dei XL. Fra i soci fondatori si contano personalità di grande prestigio come Alessandro Volta, Lazzaro Spallanzani, Felice e Gregorio Fontana, Luigi Lagrange, Ruggero G. Boscovich.
Nativo di Cerea, nei pressi di Verona, intraprese la carriera militare; dopo alcuni anni trascorsi in Dalmazia come cadetto di cavalleria, nel 1763 venne trasferito nel Collegio militare di Verona, dove nel 1765 divenne titolare della cattedra di Matematica. Qui trascorse il resto della sua vita, divenendone direttore nel 1786. Venne eletto presidente della Società nel 1786 e rimase in carica fino al 1796.
Ritratto eseguito nel 1791 da Agostino Ugolin e conservato presso l'Accademia di Pittura di Verona
Bozza di frontespizio allegorico progettato da Antonio M. Lorgna per le ‘Memorie' della Società Italiana delle Scienze nel 1782.
Impiegato nel servizio diplomatico della Serenissima, fu allievo di Lalanda a Parigi e si dedicò agli studi astronomici. Fu presidente dei XL dal 1796 al 1815.
Ritratto di G. Vecchi del 1805 e inciso da G. Asioli
Secondo presidente dei XL è l'astronomo Antonio Cagnoli, che ne regge le sorti durante il periodo napoleonico. Nel 1797 la sede è trasferita a Milano, dove la Società viene riconosciuta come Accademia Nazionale dalla Repubblica Cisalpina, che le concede un finanziamento governativo stabile. Tale contributo continua poi ad essere erogato anche quando la Repubblica Cisalpina si trasforma in Regno d'Italia.
La dichiarazione espone le motivazioni che spingono al trasferimento della Società nella Repubblica Cisalpina, dove Cagnoli ricopre la carica di membro del Corpo legislativo del Dipartimento del Benaco e di astronomo in Brera. Gli anni della permanenza nella repubblica Cisalpina vedono l'introduzione di alcune innovazioni nella vita societaria, sono infatti pubblicati quattro nuovi Statuti (1798, 1802, 1805 e 1808).
La lettera è relativa al ritorno della Società a Verona, come da richiesta dell'Accademia di Agricoltura, Commercio e Arti.
Complessivamente nel periodo napoleonico l'attività sociale riceve un notevole impulso e contribuisce alla notorietà della Società nella comunità scientifica nazionale.
La lettera è datata 10 messidoro IX - 10 luglio 1801
Secondo lo statuto originario, la Società Italiana delle Scienze deve avere sede nella città di residenza del Presidente: tale disposizione mira ad impedire che si formino legami privilegiati con uno qualsiasi degli Stati di allora. Con Lorgna la sede era stata prima Verona, con Antonio Cagnoli si trasferisce a Milano e poi a Modena, dove l'astronomo è nominato docente di ‘matematica sublime' nella Scuola Militare.
Avviato alla professione medica, si dedicò comunque agli studi matematici. A Modena ebbe la cattedra di Matematica applicata fin dal 1787, cui si affiancò quella di Clinica medica dal 1815. Fu anche medico personale del granduca Francesco IV. Venne eletto tra i XL nel 1800 e fu presidente dal 1816 al 1822.
Scambio di lettere tra Paolo Ruffini e Luigi Rangoni a proposito della pubblicazione de L'elogio di Michele Araldi, pubblicato in "Memorie di matematica e fisica della Società italiana", I, XIX, 1 [F], 1823, pp. CXXIII-CXL.
Lettera del 6 aprile 1817 e del 16 aprile 1817
Alcune considerazioni del presidente Ruffini sulla preposizione di Eulero e poi un caloroso invito a pranzo.... e se non verrete guai, guai, guai, guai..... a voi
Lettera del 7 settembre 1818
Dopo il Congresso di Vienna, fa ritorno a Modena il granduca Francesco IV d'Este, il quale concede alla Società la sua protezione. Dopo la nomina nel 1816 di Paolo Ruffini, seguono due studiosi modenesi di minor statura scientifica: Luigi Rangoni e Stefano Marianini. La Società resta dunque a Modena per tutto il periodo risorgimentale: ciò permette fra l'altro al governo granducale di giovarsi delle sue estese relazioni scientifiche nazionali ed internazionali.
Amici è stato un importante costruttore italiano di strumenti ottici dell'Ottocento. In questa lettera scrive al Segretario Lombardi in merito ad un nuovo fonometro di Paolo Anania de Luca.
Lettera del 12 maggio 1929
Nel 1847 il Governo granducale chiese l'aiuto della Società per ottenere da Londra alcuni campioni di vaccino antivaioloso. Venne interessato il fisico Faraday, socio straniero dei XL, che annunciava l'avvenuto invio di 30 tubetti. Coltivato secondo le istruzioni, il materiale inviato da Faraday fu alla base della successiva campagna vaccinale.
La lettera è del 2 febbraio 1847
La Società dei XL viene immediatamente riconosciuta dal Governo del Regno d'Italia, sorto nel 1861, come sodalizio che ha raccolto gli scienziati italiani in un'organizzazione di carattere nazionale, basata sul prestigio scientifico e senza prevalenze di carattere geografico, nonostante la lunga residenza modenese. Essa vuole tuttavia mantenere, per volontà di una ristretta maggioranza di soci, il suo carattere di organizzazione privata, nonostante i tentativi di riforma operati da Carlo Matteucci e Francesco Brioschi, succedutisi alla presidenza tra il 1866 e il 1874.
Fisico, insegnò a Pisa dal 1841 e si dedicò a ricerche di elettrofisiologia e di elettrochimica. Fu studioso di valore (premiato per le ricerche dall'Académie des Sciences di Parigi e dalla Royal Society di Londra) e grande organizzatore (direttore dei telegrafi granducali in Toscana, poi Senatore del Regno, ministro della Pubblica Istruzione nel governo Rattazzi). Non poté portare a termine la riorganizzazione dei XL per la quale era stato eletto; in sua memoria la Società istituì la Medaglia Matteucci per la fisica. Venne eletto tra i XL nel 1840 e fu poi presidente della Società dal 1866 al 1868.
Il ritratto è del 1862
Matematico, uno dei XL dal 1860, senatore dal 1865, venne eletto come successore di Matteucci perché portasse a termine la riorganizzazione della Società. La sua presidenza durò dal 1868 al 1875 e coincise con un periodo convulso di riorganizzazione dello Stato unitario, che creò notevoli difficoltà ai suoi progetti; la proposta sua e di Quintino Sella di fondere la Società dei XL e l'Accademia dei Lincei per dar vita ad un'unica accademia scientifica nazionale non venne approvata dai soci.
Ritratto del 1870 conservato presso il Museo Civico di Milano, Collezione Bertarelli
Divenne uno dei XL nel 1863; insegnò mineralogia nell'Università di Napoli dal 1844 al 1891 e fu il primo mineralogista italiano ad affermarsi in campo internazionale. Fu presidente dei XL dal 1875 al 1893: presa in mano la difficile situazione creatasi con la fine della presidenza Brioschi, trasferì la Società a Roma e ne riorganizzò l'attività.
Ritratto del 1875 conservato presso il Museo Civico di Milano, Collezione Bertarelli
Studioso di prestigio internazionale per il suo lavoro su teoria atomica e struttura chimica, guidò nella seconda metà dell'Ottocento lo sviluppo della chimica italiana. Divenuto uno dei XL nel 1865, fu presidente della Società dal 1903 al 1910, mantenendone l'attività sulle linee fissate da Scacchi e Cremona: furono sua cura la pubblicazione regolare delle ‘Memorie' e l'assegnazione dei premi governativi e della medaglia Matteucci.
Ritratto del 1890 conservato presso il Museo Civico di Milano, Collezione Bertarelli
E' il nuovo presidente, il geologo Arcangelo Scacchi, a trasferire nel 1875 la sede a Roma e a porre le basi per superare la difficile situazione che si era determinata. Dopo di lui la presidenza passa ad alcuni tra i più alti esponenti della comunità scientifica dell'epoca: Luigi Cremona, Stanislao Cannizzaro, Ulisse Dini e Vito Volterra.
Matematico, studia a Pavia ma interrompe per partecipare ai moti del 1848. Insegna geometria a Bologna, Milano e a Roma dove, dal 1873, dirige la Scuola degli ingegneri. Partecipa alla vita politica italiana in qualità di senatore e ricopre la carica di Ministro dell'Istruzione (ministero Di Rudinì) nel 1879, anche se per pochi giorni. Dal 1893 al 1903 è presidente dei XL.
Matematico, professore all'Università di Pisa e direttore fino alla morte della Scuola Normale. Anche deputato e poi Senatore del Regno nel 1892. Fu presidente dei XL dal 1910 al 1918.
L'inventore della radio, vincitore del Premio Nobel nel 1909, venne eletto uno dei XL nel 1919. I suoi rapporti col sodalizio erano però di vecchia data: la Società dei XL fu infatti la prima istituzione italiana a premiarlo per la sua attività nel campo della fisica, conferendogli nel 1901 la Medaglia Matteucci La consegna venne effettuata a Londra da una giovane ufficiale di marina, Luigi Solari: nacque da quell'incontro la trentennale collaborazione tra i due e il ravvicinamento tra Marconi e le autorità italiane.
Lettera del 1901.
Matematico di fama mondiale, iniziatore di nuovi indirizzi di ricerca in diversi settori (analisi funzionale, biomatematica, ecc.) Volterra fu uno dei maggiori organizzatori del sistema scientifico italiano tra gli anni Novanta dell'Ottocento e gli anni Venti del nuovo secolo. Divenne uno dei XL nel 1894, e fu presidente nel biennio 1919-1920. Per Volterra l'impegno alla guida dei XL rientrava in un programma di rafforzamento della comunità scientifica italiana; lasciò l'incarico quando fu eletto presidente dei Lincei.
Ritratto del 1920.
Pochi mesi prima della marcia su Roma, la presidenza dei XL viene assunta dal chimico Emanuele Paternò che la manterrà per più di un decennio. Sarà poi la volta del fisico Orso Mario Corbino. In questo periodo sono eletti soci alcuni dei maggiori fisici italiani e stranieri del XX secolo e la Società dei XL inizia la sua attività nel campo della storia della scienza e della tutela del patrimonio storico-scientifico.
Allievo di Cannizzaro e autore di importanti ricerche di chimica organica, chimica analitica, chimica fisica e crioscopia, divenne uno dei XL nel 1887. Fu presidente della Società dal 1921 al 1932. Durante la sua presidenza proseguì regolarmente l'assegnazione dei premi e l'elezione dei nuovi soci, mentre rallentò notevolmente il ritmo delle pubblicazioni. Nel 1923 l'Associazione italiana di chimica generale e applicata creò un premio per la chimica da conferire ogni tre anni, la Medaglia Paternò, e chiamò i XL a concorrere alla sua assegnazione.
Fisico, allievo di Damiano Macaluso, nel 1908 fu chiamato presso l'Istituto Fisico dell'Università di Roma, di cui divenne nel 1918 direttore. Fu ministro dell'Istruzione , quindi dell'Economia nazionale. Patrocinò la nascita e l'attività del gruppo di Fermi. Divenne uno dei XL nel 1911 e nel 1932 fu eletto presidente. Nel 1933 tentò di evitare che la Società fosse soggetta alla generale riforma degli istituti accademici; quella che si presenta è l'ultima pagina della minuta autografa della lettera da lui indirizzata nell'occasione al ministro dell'Educazione Nazionale. Il sodalizio venne poi sottoposto d'autorità al controllo governativo.
Con questa lettera Einstein ringrazia per la nomina a socio straniero dei XL avvenuta con lo scrutinio nell'agosto del 1925.
Lettera del 14 ottobre 1925
I due presidenti sono esponenti autorevoli della comunità scientifica, non allineati al regime. Paternò aveva preferito il pensionamento al giuramento imposto ai professori universitari nel 1931, mentre Corbino, pur ministro con Mussolini, aveva poi sostenuto posizioni indipendenti come senatore. Alla morte di Corbino divenne presidente Aldo Castellani, unico nella storia del sodalizio a non essere eletto dai soci, ma nominato d'autorità dal governo fascista. Nel 1936 la Società diviene Ente morale. Nel 1942 un nuovo Statuto sancisce che la Società è formata da 40 soci "tutti italiani".
Patologo e batteriologo fu professore di chimica delle malattie tropicali all'Università di Napoli nel 1914, fu poi direttore, nel 1931, della Clinica delle malattie tropicali a Roma. Fu senatore nel 1929 e dopo la proclamazione della Repubblica italiana seguì il re Umberto II in esilio. Fu presidente dei XL dal 1937 al 1948, ma risiede costantemente all'estero.
1. Processo verbale e giuramento
2. Comunicazione ai XL della nomina
3. Comunicazione ai XL del giuramento
18 aprile - 3 luglio 1937
Il grande fisico danese, Premio Nobel nel 1922 per la sua teoria della struttura atomica, divenne socio straniero nel 1929.
Foto del 1940
Il Regio decreto del 5 settembre 1938 n. 1390, all'art. 4 stabilì che I membri di razza ebraica delle Accademie, degli istituti e delle associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI.
Anche l'Accademia si appresta a mettere in pratica il provvedimento.
Questa scheda era stata preceduta da una circolare con le istruzioni minuziose per il censimento degli accademici di "razza ebraica". Il segretario Millosevich a breve manderà la scheda a tutti i soci.
Questo riepilogo viene inviato al Ministero dell'educazione nazionale il 27 settembre 1938 con la segnalazione che fra il 38 soci nazionali interpellati, 7 sono di "razza ebraica".
Si crea così la premessa per l'espulsione dalla Società di Giacomo Emilio Almansi, Guido Castelnuovo, Federico Enriques, Guido Fubini, Giuseppe Levi, Tullio Levi Civita, e Benedetto Morpurgo, tutti soci anche dei Lincei.
L'Accademia organizza un Convegno nel novembre del 2008, in occasione dei 70 anni dall'emanazione delle leggi antiebraiche, con la partecipazione di accademici, storici e scienziati, per approfondire le dinamiche e le drammatiche conseguenze del provvedimento nel mondo accademico e culturale italiano.
Con questo decreto si stabilisce che i sette soci "hanno cessato di appartenere a questa Società".
5 gennaio 1939
Due lettere del Ministero dell'educazione nazionale sul provvedimento di espulsione. Da notare la frase in oggetto: Soci di razza non ariana, che vuole essere, almeno nella forma meno, più "delicato".
20 gennaio - 8 febbraio 1939
Il volume ha pubblicato nel 2009 i contributi dei relatori: Vincenzo Cappelletti, Michele Sarfatti, Vincenza Colonna e Guido Barbujani, Carlo Barnardini, Micaela Procaccia, Eugenio Sonnino, Bice Foa Chiaromonte, Carlo di Castro e Franca Tagliacozzo, Giovanni Paoloni, Daniela Adorni, Gino Fiorentino, Giovanni Maria Flick, Alessandro Ballio, Annalisa Capristo, Giovanni Battimelli, Daniela Cocchi e Giovanni Favero, Alberto Baffigi e Marco Magnani, Raffaella Simili, Pietro Nastasi, Antonio De Meo, Alfredo Coppa e Micaela Lucci.
Nel 1947 viene stampato il XXVI volume delle ‘Memorie' e nel 1949 la Società assume il nuovo nome di Accademia dei XL. Essa riprende così il suo cammino sotto la guida di un grande matematico, Francesco Severi. La sua lunga presidenza coincide con un momento difficile della vita del sodalizio, sempre più complicata dall'assenza di una sede stabile; è il prestigio dei presidenti, insieme all'infaticabile attività del segretario, il chimico Domenico Marotta, a mantenere coesa la compagine associativa.
Matematico, ordinario di Analisi matematica nell'Università di Roma dal 1922, fu il fondatore dell'Istituto Nazionale di Alta Matematica. A lui si devono sostanziali contributi nel campo della geometria algebrica e differenziale, dell'analisi matematica, della critica dei principii della geometria e della fisica. Divenne uno dei XL nel 1948 e si adoperò insieme a Marotta per il rilancio del sodalizio. Fu presidente dal 1949 al 1961.
Foto del 1950
Biochimico italiano di origine svizzera. Direttore di laboratorio all'Istituto Pasteur di Parigi dal 1939 fino al 1947, quando si trasferì a Roma per dirigere il laboratorio di Chimica terapeutica dell'Istituto Superiore di Sanità. Nel 1957 vinse il Premio Nobel. Divenne uno dei XL nel 1949.
Foto del 1957
Allievo di Paternò, Marotta si occupò delle applicazioni della chimica in campo farmaceutico ed alimentare. Diresse l'Istituto Superiore di Sanità dal 1935 al 1961 e vi chiamò a lavorare negli anni Cinquanta personalità come Ernst B. Chain e Daniel Bovet. Divenne uno dei XL nel 1939; dal 1942 al 1962 fu segretario del sodalizio, e dal 1962 al 1974 presidente. In suo onore l'Accademia ha istituito nel 1980 il Premio Marotta.
Foto del 1960
Domenico Marotta diverrà a sua volta presidente nel 1962, rappresenta un prezioso elemento di continuità istituzionale, ed è molto attivo nel tentare di dare una risposta tanto ai problemi di sede quanto alle difficoltà di bilancio. Allievo di Paternò, egli sostiene anche l'attività iniziata dal maestro nel campo del patrimonio storico-scientifico, culminata nelle celebrazioni di Avogadro.
Autore di importanti ricerche e brevetti nel campo della chimica industriale, Natta ricevette il Nobel nel 1963 per i lavori sui polimeri isotattici, fondamentali per il progresso avvenuto in quegli anni nel campo delle materie plastiche. Fu eletto socio nel 1964.
Foto del 1963
Avogadro è stato eletto socio nel 1821. Tra il 1976 e il 1977 sono state organizzate iniziative per il bicentenario della nascita. La più importante a Roma, in Campidoglio, alla presenza di personalità politiche e del mondo scientifico. Queste celebrazioni coincisero con l'approvazione del nuovo Statuto accademico voluto da Beniamino Segre.
Il successore di Marotta, il matematico Beniamino Segre, risolleva le sorti finanziarie dell'Accademia, e nel 1975 ne ottiene la sistemazione nel Palazzo della Civiltà del Lavoro, all'EUR. Dal 1979, infine, il sodalizio assume la denominazione attuale: ne è in quel momento presidente Pietro Di Mattei. Sono anni in cui l'Accademia riprende pienamente l'attività interrotta forzatamente nell'ultimo periodo della presidenza Marotta.
Uno dei XL dal 1959, Segre fu eletto presidente nel 1974. Durante il suo mandato ebbero inizio le riunioni annuali per l'inaugurazione dell'anno accademico e per l'assemblea dei soci, mentre in precedenza le decisioni collegiali venivano assunte su votazione per corrispondenza ad iniziativa del presidente o del segretario.
Farmacologo, professore prima a Pavia (1928), poi a Roma (1938-1966). Durante la sua presidenza (1977-1981) viene pubblicato un nuovo Statuto che, tra le altre cose, sancisce che l'Accademia deve dare impulso al progresso scientifico attraverso l'assegnazione di premi scientifici, la promozione di convegni e congressi, organizzazione di mostre e in generale con lo sviluppo nei rapporti con la comunità scientifica nazionale e internazionale.
Chimico, socio dei XL dal 1961, è segretario del sodalizio dal 1974 al 1981, collaborando all'avvio della nuova fase della vita accademica iniziata da Beniamino Segre e Pietro Di Mattei. Poi presidente dal 1981 al 1989. Le finalità del nuovo Statuto sono messe in atto a pieno da Marini Bettolo, l'Accademia si apre pienamente al mondo scientifico.
Per il bicentenario dalla fondazione, l'Accademia organizza varie manifestazioni che si svolgono nel 1982: a Verona, il 29 aprile, a Modena il 27 maggio e poi a Roma, il 20-22 settembre con l'incontro sul tema "Le Accademie delle Scienze verso il 2000".
In questa foto il presidente Pertini parla ai soci dell'Accademia.
Foto del 1982
Ancora in occasione del bicentenario è concessa l'udienza papale a Castel Gandolfo a tutti i soci dell'Accademia.
Foto del 1982
Nel 1989 assume la presidenza dell'Accademia Gian Tommaso Scarascia Mugnozza che la guida per oltre vent'anni con impegno e ricchezza di risultati tali da renderla degna dell'Alto Patronato Permanente della Presidenza della Repubblica, un onore riservato solo a cinque Accademie del nostro Paese. Dal 1994 l'Accademia gestisce, su incarico del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica, il programma di monitoraggio ambientale della Tenuta di Castelporziano.
L'impegno di Scarascia Mugnozza per la Tenuta Presidenziale di Castelporziano si può far risalire alla richiesta del Presidente Pertini di predisporre un piano che ponesse fine allo stato di degrado della tenuta di San Rossore, allora proprietà della Presidenza della Repubblica. Il progetto operativo allora predisposto da Scarascia costituisce ancora oggi la base delle attività di monitoraggio, salvaguardia e valorizzazione della Tenuta, gestite dall'Accademia con la partecipazione di Università, CNR, ENEA, dei Ministeri dell'Ambiente e dell'Agricoltura e di altre strutture scientifiche.
Cerimonia di presentazione del volume ‘Il sistema ambientale della Tenuta Presidenziale di Castelproziano – Ricerche sulla complessità di un ecosistema forestale costiero mediterraneo', Palazzo del Quirinale, 2001
Nella ricorrenza del 100° genetliaco del Premio Nobel e Senatore a Vita, socia decana dei XL, l'Accademia le assegna la medaglia d'oro il 20 maggio 2009.
Eletta nel 1980, Rita-Levi-Montalcini è la prima donna a far parte dell'Accademia. La presidenza di Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, ha aperto le porte all'ingresso di numerose donne scienziato nella compagine associativa; tra queste Emilia Chiancone, che ha assunto la Presidenza dell'Accademia dopo la scomparsa di Scarascia Mugnozza.
Dopo più di due secoli di itineranza, a partire dagli anni 2000 l'Accademia trova finalmente una sede stabile nel complesso di Villa Torlonia presso il Villino Rosso e le Scuderie Vecchie; quest'ultima è adibita a sede permanente della biblioteca accademica. In questi anni è intenso l'impegno del Presidente Scarascia Mugnozza per la sistemazione e valorizzazione del patrimonio archivistico e librario.
Il 1° dicembre 2001 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi inaugura la nuova sede dell'Accademia Nazionale delle Scienze. Un particolare curioso: un mosaico del pavimento del salone ovale rappresenta l'araba fenice, emblema che da più di due secoli l'Accademia ha adottato come logo del sodalizio. Un richiamo all'Accademia ed alla sua storia che sembra suggerire una predestinazione del Villino a sede dell'Accademia delle Scienze? Forse...sta di fatto che, così come la fenice che, rinvigorita, risorge dalle sue ceneri, l'Accademia ha conosciuto un momento importante di rinascita con il trasferimento presso il Villino Rosso, proprio nella via intitolata ad uno dei suoi illustri fondatori: Lazzaro Spallanzani.
L'edificio, dato in concessione dal Comune di Roma, è sede degli Uffici di Presidenza e Amministrazione e dell'Archivio. Fu costruito nel 1920 e destinato a residenza dell'amministratore del Principe Torlonia. Gli ingenti lavori di restauro commissionati dall'Accademia hanno riportato il Villino all'antico splendore, dopo anni di degrado.
Nel 2007 l'Accademia inaugura la nuova sede della Biblioteca. Trova finalmente collocazione la maggior parte del consistente patrimonio bibliografico accumulato in più di due secoli di storia. La biblioteca aperta al pubblico per la consultazione ospita anche una sala conferenze che consente all'Accademia di intensificare l'attività di comunicazione e divulgazione tramite l'organizzazione di convegni ed incontri pubblici.